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Gambero Rosso - Mangia Bene Low Cost
Poche cose ma buone, anzi buonissime. E' questa la filosofia che sta alla base del locale del giovane Nicola Santoro. Non c'è cucina, ma i piatti unici ben fatti da abbinare alle migliori etichette del territorio, che si tratti di vino o di birra. Pane e olio di ottima qualità sono alla base della saporita e croccante panzanella dell'orto. Poi il piatto degustazione “pescatori d'Orbetello” con palamita sott'olio, anguilla marinata, bottarga di muggine, ombrina e cefalo affumicati, o fonduta di caci con dadini di pane croccante per chi avesse voglia di un piatto caldo. Nicola vi aspetta anche per l'aperitivo e mette a disposizione qualche buon libro per chi volesse rimanere più a lungo.
Maremma Magazine:
Sta riscuotendo molti consensi il programma culturale-fatto di esposizioni, presentazioni di libri, spettacoli, esibizioni, concerti-della Cantina “L'OttavaRima” di Sorano, ultimo baluardo di una cultura tradizionale in cerca di spazi nuovi dove potersi esprimere.
Annegriet Camilla Sporndle
Lonely Planet:
Essendo nata nel 2004 come enoteca, e solo poi diventata osteria, ai padroni di casa piace chiamarla eno-osteria: un posto fantastico, scavato nel tufo, perfetto per assaggiare vini locali e gustare piatti semplici (vassoi di antipasti €12), che mettono in evidenza l'alta qualità dei prodotti maremmani.
Foodies 2013:
Fare un giro nella deliziosa Sorano, se si è da queste parti, è d'obbligo. Il nostro consiglio poi, è quello di fermarvi a “mangiare un boccone” nel locale di Nicola Santoro. Ricercatore attento e scrupoloso, vi servirà in tavola dei piccoli assaggi di Maremma, tutti preparati al momento perché la cucina non c'è. Nei mesi estivi non perdetevi la classica panzanella toscana, preparata con panesbriciolato, pomodori freschi e verdure croccanti. In inverno la fonduta di caci con dadini di pane croccante. Poi il piatto degustazione “Pescatori d'Orbetello” con palamita sott'olio, anguilla marinata, bottarga di muggine, ombrina e cefalo affumicati. Birre artigianali, vino della zona equalche buon libro da leggere.
Travel + Leisure:
...a drive through the Etruscan villages of Pitigliano, Sovana, and Sorano makes a pleasant road trip. From Saturnia, head 30minutes west to Sovana. Drive another 15 minutes northwest to Sorano and hike the labyrinth of narrowstreets to the Orsini Fort, followed... by a glass of organic Sovana Rosso wine at L'Ottava Rima.
Il Mangiarozzo :
Dalle parole di Giulia Pini: << Sorano è un borgo gioiello. Abbandonandosi ai suoi misteriosi vicoli, la cognizione del tempo svanisce lentamente e una sorta di strano stato d'animo, fra la curiosità, la serenità e l'emozione, s'impossessa di chi vaga alla ricerca degli angoli più nascosti di questo antico paese, situato, più astrattamente che materialmente, “tra il nulla e l'addio” (citazione di una nota pellicola). La solitudine qui diventa contemplazione assoluta, e un calore interiore ed ancestrale, di ignota provenienza, ci riconduce ad un qualcosa che abbiamo perduto e che, pur così vicino, pare non vogliamo ritrovare, allontanandoci anzi sempre più da esso per avvilire la nostra esistenza nella banalità, nelle mediocrità e negli obbrobri dell'età moderna. Scendendo lungo la Via del Borgo, ci imbattiamo in una piccola e magica osteria che a prima vista viene da ritenere il covo di un sognatore, se non di un folle, data la situazione di abbandono del centro abitato. L'Ottava Rima, si legge in un'insegna e in una bacheca lungo la viuzza: attraversando la porta d'ingresso ci immergiamo in un ambiente di un'accoglienza unica, dove i mattoni di tufo si confondono con il tufo allo stato puro, fino ad arrivare all'antichissima ed umida cantina che si spinge in profondità nello sperone su cui Sorano si erge. Il locale è un luogo che non sarebbe stato possibile far rinascere meglio di così, e un angolo di meraviglia che è davvero triste, alla fine della serata, lasciare. Nicola, sommelier, ostinato gestore e ricercatore di rarità gastronomiche tradizionali, propone in genere piatti freddi o riscaldati con lo scaldavivande, ma pare che sia prossimo l'arrivo in pianta stabile anche di alcuni piatti caldi, che fino ad ora si sono potuti gustare solo in determinati periodi od occasioni. I rapporti che Nicola intrattiene direttamente con i piccoli produttori della zona sono la garanzia di una qualità irreprensibile, con in più il vantaggio di poter offrire ai frequentatori del locale l'occasione di assaggiare delizie davvero difficili da trovare altrove: una di queste è il fantastico Mezzosale, un carpaccio di carne locale di razza Limousine o Maremmana, lavorato con sale ed una perfetta mistura di erbe aromatiche.
Dalla laguna di Orbetello arriva poi un succolento piatto di degustazione, con anguille marinate, palamita sott'olio, ombrina e cefalo affumicati, acciughe marinate e hummus di ceci spolverato con bottarga di muggine. Ottimo il Capacciolo, una selezione di prodotti della tradizione soranese, come la spalla, il biscotto di salame, la salsiccia di cinghiale, il formaggio pecorino e l'ottima salsiccia fresca, amalgamata insieme alla patata e servita su di un crostino caldo (anche se capita di sperimentarlo con altri ingredienti che non sia la patata). L'ormai prossimo sodalizio tra Nicola e una azienda casearia biologica di Alberese che produce formaggi con l'uso di caglio vegetale proveniente dal cardo, porterà sui tavoli dell'Ottava Rima nuovi ed interessantissimi formaggi che andranno, tra l'altro, a comporre un nuovo piatto di degustazione; anche la particolare pera picciòla (che ha dato vita tra l'altro all'omonima associazione) si è qui ritagliata il suo spazio ed esalta il suo e l'altrui sapore in piatti come la caponata agrodolce e gli involtini Maremmonti, dove si accompagna alle melanzane grigliate e al cefalo affumicato d'Orbetello. In Menù spiccano anche la Panzanella dell'orto, la Fonduta di caci soranesi, le fave saporite di Sorano, l'insalata di fagioli con cipollotti e olive nere, e per finire gli assaggi dei dolci tradizionali maremmani come il Panficato del Giglio, gli Sfratti (rivendicati sia da Sorano che da Pitigliano) e i Topi di Orbetello. E ancora tanti altri salumi e formaggi e prodotti in vendita, tutti accomunati dall'essere rigorosamente legati al territorio; e poi le birre artigianali, dell'Amiata o di Talamone, ma soprattutto tanti buonissimi vini, dalle D.O.C. Locali della zona del tufo ai migliori Morellini di Scansano e ancora oltre, a completare una cantina dove non mancano le scelte a disposizione. Assolutamente da non perdere, il vino ippocratico,prodotto in esclusiva per L'Ottava Rima con una particolare ricetta risalente al XII secolo, e il vino aromatico all'artemisia, da un'idea del nostro Nicola. Devo segnalare, le numerose iniziative culturali qui promosse, come i corsi per sommelier, la presentazione di libri legati e non, al territorio, le serate poetico-musicali in ottava rima e molto altro ancora. Perché mangiare e bere bene è cultura, e cultura vuol dire anche conoscere e non dimenticare le proprie origini, la propria terra, le proprie tradizioni, a partire dalla semplicità e dalla bellezza della vita agreste fino ai tormentati sentieri dell'arte e del sapere, e trovare così, ognuno diversamente, la vita migliore da percorrere per soddisfare il corpo e la mente>>.
Bianco, Rosso e Veronelli (ed. STAMPA ALTERNATIVA)
Sosteneva Luigi Veronelli che il vino è il canto d'amore della terra verso il cielo e i vini non si dividono in buoni e cattivi, ma tra quelli che danno gioia oppure no. Fu lui a scoprire e segnalare vini e cibi, frutti della terra che danno gioia e adesso il vino è diventato come il prezzemolo che entra dappertutto, nelle televisioni, nei giornali, nelle riviste patinate nei ristoranti a tre-quattro-cinque stelle, fino alle botteghe di frazione, passando per super ed ipermercati, se ne parla molto a sproposito, per esibizionismo, per stupire, per fare affari e per speculazioni. Soprattutto speculazioni.
Veronelli, con la complicità di Pablo Echaurren, settimana dopo settimana - dalle pagine della rivista "Carta" - ha parlato di vino e di cibo per divertirsi, per provocare, per scoprire, per segnalare. Le pagine di quel dialogo sono qui raccolte fino all'ultima prima della sua scomparsa. Un romanzo non convenzionale, sotto forma di incalzante sulfureo dialogo, a volerlo chiamare con una parola ormai scomparsa dal lessico consumista, un manuale di autodifesa.
...Tu m’inviti a bere un po’ più del solito, a brindare insieme, a libare nei lieti calici, ad alzare il gomito, ad andare in cimbali, a tirare il collo a quante più bottiglie, ad avvinazzarmi, a, arrubinarmi, ad inciuccarmi, ubriacarmi. Da vecchio fan dei Rolling Stones -posso dire di aver assistito al loro primo concerto romano, ne conservo ancora il biglietto come fosse una reliquia da tramandare ai poster- con lucida determinazione ho praticato un’esistenza da rolling stoned. Certo non come il sommo magister, il mio mister, il mio twister -cioè te-, ma insomma ci ho dato dentro di buzzo buono. Ebbene sappi che da oltre tre mesi ho ridotto le dosi, mi sono auto imposto ritmi odiosi, ho deciso di fare il morigerato, di sottrarmi al mio mandato di bevone e mi sono costretto a non superare i due bicchieri al giorno. La mattina mi alzo e penso sconsolato alla razione che mi attende la sera e mi viene su un magone che non ti dico. Mi ripeto che lo faccio per il mio bene, che poi magari, dopo un periodo di decantazione, posso tornare a puppare liberamente, risarcirmi del maltolto, pompare a bischero sciolto. Ma purtoppo mi conosco, so di che pasta sono fatto, quando mi do una regola di comportamento, divento il peggior aguzzino di me stesso, non demordo, non mi scordo dell’ukase, non sgarro nemmanco di fronte al plotone d’esacrazione. Un’eccezione però potrei farla, magari per andare a L’Ottava Rima, la cantina dell’amico Nicola Santoro che ha appena aperto in quel di Sorano un’enoteca che intende contrastare l’insana tendenza che vuole riverniciare in chiave scemenza vacanziera l’intera zona. Sorano, Pitigliano, e non solo loro, stanno cadendo in mano a spietati ristrutturatori, a manager della vinificazione e della manipolazione, ad imprenditori del fine settimana, ad accaparratori di vigne e fondi abbandonati, di borghi spopolati su cui si accingono a stendere un fondale teatrale, a costruire un richiamo per turisti alla ricerca della buona tavola, della cucina genuina, della tovaglia contadina, della ricetta della nonnina, della caciottina d’una volta. Costoro stanno allestendo un’immagine messinscena scema, una sceneggiata griffata, una recita taroccata fatta di fiaschetterie delle fighetterie, di boutique del crostino, di atelié del caberné. Come se dovessero tirare su una maremma di cartapesta a Las Vegas. Nicola, viceversa, si è votato alla ricerca di prodotti atipici. Si atipici, giacché nel concetto di “tipico” c’è quanto di più falso, di più inautentico, di più artefatto, si possa immaginare. “Tipica” è quella simulazione della tradizione sparita, quella spettacolarizzazione della cultura manuale che è puramente virtuale, quella mediocrizzazione della cultura rurale, quella banalizzazione in chiave d’escursione per gitaioli vitaioli. All’insegna della Vecchia Trattoria ia-ia-oh. Tipicità come sterotipicità, come inerte ripetizione di un canone, di un copione che non esiste se non come finzione di un’epoca d’oro che non è mai esistita. Si intende così troppo di sovente sulla genuinità, sulla qualità, sulla tipicità, per non farne dubitare fortemente. Provo orrore per il folklore. Nutro amore invece per i libri della collana Strade Bianche di Stampa alternativa, per lo stracchino del consorzio caseificio di Sorano, per il biscotto di salame di Fratini, per i vini non blasonati, per i sott’oli della signora Bruna che trovo all’Ottava Rima...
Pablo Echaurren
la Repubblica RISTORANTI DELLA TOSCANA 2016
Sorano si erge su uno sperone di tufo ed entrare nel locale è un po' come conquistare l'anima più intima dell'antico borgo. Accogliente ed informale la sala, l'affaccio è sulla necropoli etrusca di San Rocco. I piccoli produttori hanno trovato in Nicola, il gestore, un appassionato ambasciatore delle loro storie e della loro filosofia...
Sorano rises up from the tufa rock, and entering the local is similar to conquering the inmost soul of the ancient village. Informal and welcoming, the ambient, overlooks the Etruscan necropolis of San Rocco. Small producers have found Nicola, the owner, to be a passionate ambassador of their stories and their philosophy ...
FARE LA SPESA CON SLOW FOOD
Siamo presenti anche in questa guida a pg. 388
25ANS
こんにちは♪ イタリシャスのKUMIKO です。 東京はあまりお天気がよくないとのことですね・・・、先週から、イタリアに来ています。 今回の滞在はトスカーナの小さな村から始まりました。 サトゥルニアというところに、古代3000年前からあるテルメがありまして、 私はそこにある Terme di Saturnia Spa & Golf Resort の日本でのPRをお手伝いしています。 今回はヴァカンスをかねて滞在。 イタリアチームの仲間の一人、ルイーザのパートナーが、 美術家から一転、おじいさまから受け継いだ歴史ある建物の中に オープンさせたというトラットリアに、お邪魔しました。 ソラーノという小さな村にあるL’Ottava Rima というお店です。